Parco fluviale e diserbo chimico

Pasqua 2021, mai come ora abbiamo apprezzato a Castel Bolognese la possibilità di passeggiare lungo il parco fluviale del Senio, un percorso ad anello che comprende Via Boccaccio, limitato a persone a piedi o in bicicletta, amato dai bambini e dai nostri amici animali. Ci stupisce trovare i bordi del percorso e i fossi irrorati di prodotti fitosanitari a scopo diserbo. Ci risulta che l’uso di prodotti chimici ad azione diserbante sia vietato nelle aree frequentate dalla popolazione e da gruppi vulnerabili, come sicuramente è via Boccaccio. Se non ci sbagliamo a interpretare la normativa, ci risulta che, in caso sia effettuato, occorre informare le persone dei componenti utilizzati, limitare l’accesso, delimitare le aree, e che i comuni devono riportare i trattamenti registrati in un registro. Rivolgiamo domanda alle autorità comunali e dell’Unione dei comuni per sapere se vi siano state violazioni alla normativa e in ogni modo le invitiamo a prendere provvedimenti per limitare l’uso di prodotti chimici nelle aree frequentate dalla popolazione.

I diserbanti usualmente contengono glifosato, ritenuto uno degli inquinanti più diffusi nelle acque sia di superficie che in profondità e riconosciuto come potenzialmente cancerogeno. La regione, come descritto nel protocollo regionale, incentiva il controllo naturale che va preferito aquello chimico al fine di proteggere le persone, salvaguardare la qualità dell’acqua e favorire la moltiplicazione di insetti predatori utili e per favorire la presenza di uccelli al fine di contenere insetti dannosi.

Fonti:

Normativa Nazionale https://www.minambiente.it/pagina/piano-dazione-nazionale-pan-luso-sostenibile-dei-prodotti-fitosanitari

Normativa Regionale https://agricoltura.regione.emilia-romagna.it/fitosanitario/doc/normativa/regionale#Prodotti%20fitosanitari

D.Lgs 150/2012 PAN “A.5.6.1 “i trattamenti diserbanti sono vietati e sostituiti con metodi alternativi nelle zone frequentate dalla popolazione o da gruppi vulnerabili,”

Normativa regione Emilia Romagna: Delibere di Giunta Regionale 541 del 2016, Determina 16828 del 2016, Delibera 2051 del 2018

Gli impegni dell’amministrazione per il viale, al 29 giugno 2020

Riportiamo uno stralcio del verbale del Consiglio Comunale del 29 giugno 2020. La lettera di cui si parla è la lettera che avevamo inviato nei giorni precedenti come Comitato e in cui chiedevamo di conoscere i progetti sul viale e di verificare la stabilità di tigli “incerti” con una “radiografia”, come fatto nel 2013-2014 quando circa 100 tigli erano “radiografati”. Questa volta non si è fatta NESSUNA radiografia.

“L’Assessore ai Lavori pubblici, Manutenzione, Viabilità, Polizia Municipale, Tutela ambientale
Gaspare Minzoni:
Anche io ho ricevuto la segnalazione della cittadina di cui condivido completamente le preoccupazioni e quindi provo a dare una risposta.
Mi sembrava di averlo accennato l’altra volta quando ci siamo impegnati a rimettere mano al discorso del verde, prima del Covid furono fatti degli abbattimenti in ragione del fatto che un incaricato di questa amministrazione il Dott. Orselli ci segnalò la presenza di una serie di alberi di forte pericolosità immediata e quindi necessità di abbattimento.
Non nascondendo il fatto che doveva essere fatta una più approfondita verifica perché altri alberi manifestavano nella scala della pericolosità livelli molto preoccupanti.
È stato fatto un ulteriore sopralluogo e sono stati individuati con questo metodo a cui seguirà una relazione fitopatologica altri 40 alberi presumibilmente da abbattere. Come ho sottolineato nel precedente consiglio non credo che si possa procedere a cuor leggero a fare una ferita così importante a un monumento del nostro paese.
Per cui attendo la relazione e la sottoporrò a una controverifica e non conoscevo la storia però i riferimenti della signora Bruni rispetto a quanto fu fatto nel 2013 con la consulenza dell’ispettorato agrario della Regione Emilia Romagna, sarà mia cura interpellarli e mettere a confronto delle metodologie di analisi, anche perché spero che la cosa non abbia la necessità dell’immediatezza perché stamattina facendo un giro in bici ne ho visto uno che è già sinistramente semiappassito.
Non vorrei che avessimo problemi di staticità.
Io riceverò la relazione che condividerò come ho promesso e apriremo un tavolo di confronto, se i regionali ci danno il supporto compatibilmente con i tempi della staticità dei medesimi alberi perché non vogliamo vederceli venire addosso faremo delle verifiche, anche perché l’intervento di ripiantumazione non è un albero qua e là, bisogna farla con metodo e per settori etc..
Questo nel quadro di un intervento metodico fatto sull’intero viale che è un vulnus molto importante la nostra comunità, è un monumento del nostro paese. Quindi procederemo per la sicurezza ma anche con molta molta cautela perché nessuno vuole fare il tagliatore di teste per il gusto di farlo.
Comunque la lettera era estremamente appropriata e condivisibile. “

Domanda: perchè non si è fatto quanto promesso? Perchè ora si dichiara non percorribile una strada che era apparsa il 29 giugno APPROPIATA e CONDIVISIBILE ?

Per completezza aggiungiamo che la risposta dell’assessore era a seguito di domanda della Consigliera Loretta Frassineti, capogruppo di minoranza.

Alberata dei tigli – le richieste del Comitato

Ci stanno a cuore la salute delle persone, dell’ambiente e la bellezza del paesaggio, consapevoli che solo un ambiente sano garantisce salute e benessere.

Castel Bolognese ha un posto bellissimo, il viale di tigli che porta alla stazione e incornicia le vecchie mura a valle.
Piantato 75 anni fa è vero monumento alla ricostruzione post bellica del paese.
Il Sindaco Luca Della Godenza ha riconosciuto che quell’alberata è simbolo dell’identità del paese e ha promesso di tutelarla anche con investimenti economici importanti riconoscendola come monumento.

Eppure, lunedì 7 settembre, con preavviso solo da venerdì 3, saranno abbattuti 45 tigli del viale; che si sommano ai 19 tigli abbattuti a maggio.
E’ un intervento di rilevanza tale da compromettere l’integrità del viale. I tagli sono suggeriti dal dottore in agraria Giuseppe Morselli, titolare di un vivaio, che ha tra febbraio e giugno ha effettuato una perizia solo visiva, a terra e su cestello.

La domanda è: si può fare diversamente?

Già nel 2013 il dott. Morselli fece una perizia visiva sul viale, a terra e su cestello; i risultati furono inviati per un parere tecnico al Servizio Fitosanitario regionale e la perizia visiva fu completata nel 2013-2014 dall’analisi strumentale, simile a una “radiografia”,  effettuata da arboricoltori di AR.ES Ferrara per accertare in maniera quantitativa la stabilità delle piante e dei rami: solo alcuni dei tigli considerati critici furono da abbattere.
Questo metodo ha assicurato l’integrità del viale e la nostra sicurezza in questi anni.

Chiediamo, come promesso dall’Assessore Minzoni in Consiglio Comunale a giugno, che ora si faccia la stessa cosa: si sottopongano le indagini al Servizio Fitosanitario Regionale e si proceda ad analisi strumentali.
A garanzia della nostra sicurezza e della salute del viale, chiediamo la sospensione immediata degli abbattimenti per procedere da subito con indagini strumentali.
Infatti nessuna criticità immediata è stata dichiarata, dopo l’abbattimento a maggio di 19 tigli ritenuti instabili. E’ Semmai urgente che esperti arboricoltori intervengano sui rami instabili.

Chiediamo di sapere se l’amministrazione trova corretto non aver mai risposto alle nostre mail del 25 giugno, in cui abbiamo chiesto un incontro con l’assessore per conoscere gli interventi sul viale.

Chiediamo una discussione pubblica sulla gestione del viale prima di intervenire irreparabilmente. Anche in paese abbiamo arboricoltori riconosciuti dalla Società Italiana di Arboricoltura che hanno dato disponibilità gratuita a collaborare.

Chiediamo che tutte perizie siano pubblicate; ora è disponibile solo l’analisi di febbraio, ma non quella di giugno. Per il taglio di 45 tigli è pubblica solo una pagina riassuntiva, ma non lo stato dei singoli alberi.

Chiediamo che le alberate di viale Cairoli e Umberto I siano riconosciute monumento ai sensi della legge 10/2013 “per la tutela delle alberate di particolare pregio paesaggistico, naturalistico, monumentale, storico e culturale”

in pericolo il viale storico dei tigli – chiediamo il parere della Regione

From: Alessia Bruni
Subject: Verde pubblico a Castel Bolognese – viale della stazione – tutela di 280 tigli in viale stazione + 115 tigli del giro delle mura
Date: 5 settembre 2020 01:40:08 CEST

A Luca Della Godenza sindaco di Castel Bolognese
Al Servizio Fitosanitario Regionale
per cc ai componenti del consiglio comunale e all’Unione dei Comuni e ai suoi servizi tecnici

Il 26 giugno 2020 inviammo due lettere all’amministrazione comunale.
Nella prima abbiamo chiesto un incontro a brevissimo per discutere del verde pubblico, purtroppo non abbiamo mai ricevuto risposta.
Nella seconda più specifica sui tigli, riportata qui sotto, abbiamo scritto “Chiediamo di conoscere se vi siano progetti di interventi relativi al viale”
Neanche a questa richiesta abbiamo ricevuto risposta.

Solo oggi, venerdì 4 settembre, è stata pubblicata sul sito del comune la notizia che fra 3 giorni, lunedì 7 settembre, saranno tagliati 45 tigli, che si vanno a sommare ai 19 abbattuti a maggio. E che l’amministrazione procederà entro settembre a presentare in consiglio comunale un piano dettagliato per la piantumazione delle stesse e per la progressiva sostituzione delle altre piante adoperandosi per fa sì che il Viale della Stazione mantenga il valore identitario che ha oggi.

http://www.comune.castelbolognese.ra.it/Archivio-Notizie/Abbattimento-tigli-malati-del-Viale-della-Stazione

La relazione tecnica allegata è di una sola pagina a fronte di 280 tigli del viale stazione e dei 115 tigli del giro delle mura:
in data 25 giugno, il Dott. Agr. Orselli informa il comune di aver effettuato un’analisi visiva con cestello elevatore su 85 tigli, e che “L’analisi quindi dello stato attuale dei tigli di viale Cairoli descrive una situazione con problematiche sanitarie generalizzate, che presumibilmente evolveranno al punto da prevedere il progressivo abbattimento degli alberi del viale.”
con l’indicazione che per 45 alberi è opportuno procedere ad un loro abbattimento e successiva sostituzione, mentre per i restanti è necessario individuare una strategia di ponderata e progressiva sostituzione.

Nel 2013 il viale aveva 282 alberi, di cui soli 6 di nuovo impianto, con circonferenza media di oltre 150 cm.
Su proposta del servizio fitosanitario regionale era stato sottoposto ad analisi visiva e, per il 30%, a successiva analisi strumentale.
L’indagine strumentale aveva portato ad accertare la stabilità di gran parte dei tigli che all’analisi visiva apparivano lesionati.

Purtroppo solo oggi veniamo a conoscenza (benché ci fossimo informati nel frattempo) che dei viali si era parlato al consiglio comunale del 29 luglio (avremmo gradito un invito ad assistere).
In quella occasione, se abbiamo ben capito, il Sindaco ha affermato di essere disposto a spendere somme importanti per la tutela del Viale. E di considerare la possibilità di far dichiarare il Viale come monumento del paese.
Lo prendiamo in parola.

Chiediamo sia accolta l’offerta di un concittadino, con competenza consolidata nella cura degli alberi (arboricoltore certificato Società Italiana di Arboricoltura, con responsabilità regionali) che ha offerto al comune gratuitamente un aiuto per una analisi più accurata della situazione.

Al fine di aumentare la sicurezza dei cittadini, oltre che la tutela degli alberi, chiediamo di sospendere gli interventi prima di ulteriori accertamenti. Riteniamo non adeguata la perizia visiva. Chiediamo che non si proceda prima di acquisire il parere del servizio fitosanitario regionale e di valutare possibili interventi di risanamento.
Chiediamo al servizio fitosanitario regionale di suggerire quali interventi porre in essere per tutelare sia gli alberi che i cittadini
Chiediamo che sia da subito pubblicata la perizia relativa a ogni singolo albero, sulle pagine della trasparenza, come da legge.

Chiediamo che, in accordo alla legge 10/2013, e come da intervento in consiglio, il Comune si attivi per far riconoscere quanto prima la monumentalità del viale e poter accedere agli strumenti di tutela e finanziamenti per il verde monumentale.

Chiediamo che si discuta pubblicamente l’intervento e i progetti di ripristino, e il rispetto del Regolamento del verde comunale.

Il viale è uno dei pochi angoli di bellezza del paese. Non vi è un altro viale della stazione di pari bellezza.
Non distruggete il viale senza che aver cercato di salvarlo; un intervento sbagliato segnerebbe la storia del paese.

Cordialmente,
Alessia Bruni per Comitato Ambiente e Paesaggio a Castel Bolognese.

Riferimenti:
Comunicazione Comunale del 4 settembre 2020 relativo al taglio di 45 tigli
http://www.comune.castelbolognese.ra.it/Archivio-Notizie/Abbattimento-tigli-malati-del-Viale-della-Stazione

Analisi del dott. agr. Giuseppe Orselli

Fai clic per accedere a 2020-07-13_51055-FASC.%2006-05%20136-2020%20Relazione%20VTA%20in%20quota%20di%20Viale%20Cairoli.pdf

Perizie dei viali del 2013, sia visive che strumentali
http://www.comune.castelbolognese.ra.it/Comune/Amministrazione-trasparente/Informazioni-ambientali/Stato-dell-ambiente/Gestione-del-verde/Perizie-stato-alberature-comunali

Regolamento del verde comunale
http://www.comune.castelbolognese.ra.it/Servizi/Ambiente/Gestione-del-verde

La capitozzatura degli alberi nel 2012 e il parere della Regione

Capitozzatura dei tigli, il parere della regione

Al comune di Castel Bolognese – Chiediamo di conoscere se vi siano progetti di interventi relativi al viale.

Qui di seguito una lettera inviata il 26 giugno per sapere se vi fossero progetti di interventi relativi a Viale Cairoli
Purtroppo, non abbiamo ricevuto nessuna risposta

From: Alessia Bruni
Subject: Verde pubblico a Castel Bolognese – viale Cairoli
Date: 26 giugno 2020 12:53:42 CEST

A Gaspare Minzoni, assessore anche a Lavori Pubblici, Manutenzione e Tutela Ambientale
e pc ai componenti della giunta e del consiglio comunale.

Scriviamo una seconda lettera più specifica su possibili interventi ai tigli di Viale Cairoli.
Oggi abbiamo notato che almeno 38 piante sono state segnalate. Forse per interventi? Piante che si aggiungono a almeno 19 tigli abbattuti a maggio scorso, per quanto ne sappiamo senza che sia stata fatta una perizia strumentale.

I tigli di Viale Cairoli e Umberto I rivestono particolare interesse sia storico che ambientale, non solo per il nostro paese.
Furono piantati 75 anni fa, all’indomani della guerra, in un paese devastato, dare un segno forte di bellezza alla gente devastata dai lutti.
Non era facile trovare alberi in quel tempo, né mezzi di trasporto. Si andò in Toscana a comprare alberi di prima qualità, che crescessero sani.
Furono piantati gli alberi ancor prima di ricostruire le case.
Questa fu una decisione di chi il paese aveva retto durante il periodo durissimo dell’occupazione. Fu una decisione che il paese apprezzò già allora e di cui ancora oggi andiamo fieri.

In passato i tigli sono stati capitozzati. Ovviamente siamo tutti consapevoli che ulteriori interventi errati potrebbero comprometterne la salute in modo definitivo.
Purtroppo abbiamo visto come Viale Matteotti, capitozzato pochi anni fa, abbia riportato danni, ora è da ripiantare.
Non osiamo pensare quale perdita sarebbe avere un viale Cairoli danneggiato.

Volevamo ricordare come Viale Cairoli fu, in occasione dell’ultima capitozzatura, oggetto di attenzione anche da parte del Servizio Fitosanitario regionale, di cui alleghiamo la lettera che il responsabile del servizio regionale scrisse al comune di Castel Bolognese.
A quella lettera fecero seguito incontri e si arrivò così alla prima perizia (pubblica sulle pagine dedicate di amministrazione trasparente) che fu una perizia visiva per tutte le piante e strumentale per le piante segnalate dalla perizia visiva.
Per la perizia strumentale, la ditta incaricata dal comune dovette avvalersi di esperti in arboricoltura, il gruppo ARES di Ferrara http://www.arbestense.it.
Ci piacerebbe che il Comune perseguisse pratiche virtuose di gestione di quel viale.

Chiediamo di conoscere se vi siano progetti di interventi relativi al viale.
Proponiamo che eventuali interventi sulle piante del Viale siano svolti sotto la supervisione di esperti “certificati in arboricoltura”, ad esempio il gruppo ARES che già se ne occupò.

Questo è un periodo particolare, in cui faremo poche ferie, pensiamo alle persone che possiamo perdere per malattie, siamo provati da periodi di chiusura nelle case.
Abbiamo bisogno di un segno forte di bellezza.
Ci auguriamo che chi gestisce oggi il paese segue l’esempio saggio del passato.

Cordialmente, Alessia Bruni per Comitato Ambiente e Paesaggio a Castel Bolognese.

richiesta di incontro sul verde pubblico

Qui di seguito una richiesta, inviata il 26 giugno 2020, con la richiesta di un incontro sul verde pubblico.
Nessuna risposta

From: Alessia Bruni
Subject: Verde pubblico a Castel Bolognese – richiesta di incontro a brevissimo
Date: 26 giugno 2020 12:01:05 CEST

A Gaspare Minzoni, assessore ai Lavori Pubblici, Manutenzione e Tutela Ambientale
e p.c. ai componenti della giunta e componenti del consiglio comunale

pensando di fare cosa gradita, siamo a inviarle un articolo di giornale, che riporta di quando nel 2012 raccogliemmo in breve tempo 336 firme a tutela del verde pubblico a Castel Bolognese, cosa che documenta quanto a Castello il verde pubblico sia sentito come un patrimonio da tutelare. Cosa che porto’ il comune a dotarsi di un regolamento del verde.

Non abbiamo bisogno di ricordare che la legge assicura ai cittadini il diritto di essere informati sulle questioni che riguardano l’ambiente e la nostra qualità di vita, e il diritto di poter partecipare a migliorarli; la partecipazione del pubblico alle decisioni ambientali è riconosciuto dalla legge 108 del marzo 2001 che recepisce La convenzione di Arhus
“Convenzione sull’accesso alle informazioni, la partecipazione dei cittadini e l’accesso alla giustizia in materia ambientale”
https://www.isprambiente.gov.it/it/garante_aia_ilva/normativa/Normativa-sull-accesso-alle-informazioni/normativa-sovranazionale/la-convenzione-di-aarhus

Sul verde pubblico è inoltre in vigore anche la legge 10/2013 “Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani”

Qui di seguito due link a foto aeree del 1985, che documentano come Castel Bolognese fosse in quegli anni un paese molto più’ verde di oggi, con un imponente viale di cipressi del cimitero, che collegava le mura del paese al cimitero, parchi in costruzione e viali alberati su tutte le zone di recente urbanizzazione.

Il verde urbano è stato fortemente ridotto negli ultimi anni, anche tagliando alcuni degli alberi più belli e sani del paese e intervenendo sistematicamente con potature di oltre il 50% della chioma, asfaltando senza rispettare il colletto delle piante.
Desta grave preoccupazione il fatto che gli impianti degli ultimi 20 anni sono falliti o sono in forte sofferenza: gli alberi acquistati appaiono per lo più di scarsa qualità’, per lo più piantati in modo da limitarne lo sviluppo delle radici e quindi della chioma.
Desta inoltre preoccupazione che alcuni interventi anche recenti non abbiamo sottoposto ad analisi strumentale i tigli di viale Cairoti, viale di altissimo interesse storico e ambientale per il nostro paese.

Gli alberi svolgono un ruolo fondamentale per rendere vivibile il paese, perchè abbassano i picchi di alte temperature estive e perchè filtrano le particelle inquinanti dell’aria immagazzinandole nelle foglie.

Ci aspettiamo dal Comune di Castel bolognese che tutte le informazioni ambientali e le perizie sugli alberi siano pubblicate nelle pagine relative della Sezione Amministrazione Trasparente.
Ci aspettiamo che sia attuato il programma elettorale con cui aveva promesso di aumentare la densità di alberi in paese, se avevamo ben capito.
Ci aspettiamo che siano evitati interventi drastici su alberi che come il Viale di tigli di viale Cairoli e Umberto I, rivestono altissimo viale di altissimo interesse storico e ambientale per il nostro paese, e a nostro avviso dovrebbero essere oggetto di particolare tutela.

Detto questo Le chiediamo un incontro a brevissimo.
Ringraziamo per l’attenzione, rimaniamo in attesa di un riscontro.

Cordialemente
Alessia Bruni per il Comitato ambiente e paesaggio a Castel Bolognese

Cimici sui tigli a Castello

Sui tigli di Via Firenza, a Castel Bolognese, sono state segnalate delle cimici. Gli esperti sono usualmente cortesissimi e se interpellati rispondono: qui sotto le foto e la risposta:

Non è descritto come molesto; il fatto è che assomiglia maledettamente alla cimice dell’olmo e questa si che provoca non pochi problemi vista la sua brutta abitudine di invadere le case.
Non vanno fatti trattamenti proprio perché l’insetto non viene considerato molesto, cioè è innocuo per uomo e tiglio. Possono essere cibo per alcuni passeriformi.
Probabilmente non distanti dai tigli c’erano prati, fossi o altro verde con piante Malvacee.

Roberto Fabbri

 

Petizione per la Torre e i resti archeologici nella piazza a Castel Bolognese

Sollecitata da molti cittadini è stata organizzata una raccolta firme per chiedere al Comune di mantenere in modo permanente la vista delle fondamenta della torre civica e delle strutture annesse. La raccolta parte da giovedì 28 luglio 2016.
La petizione è totalmente apartitica e vuol solo permettere ai cittadini di esprimere il proprio attaccamento alla storia del proprio paese anche con un atto concreto in modo da supportare l’Amministrazione comunale in una decisione non facile.
Questa pagina facebook sostiene pienamente la raccolta delle firme pubblicizzandola sulla rete. Sono stati trovati al momento due punti di raccolta (ma si spera in ulteriori adesioni) grazie alla disponibilità di Agostino Rossi e Pina Dalpozzo.

E’ possibile firmare la petizione presso:

1) l’Edicola Sole Luna di Agostino Rossi in via Contoli 29
2) il negozio Il Mondo in casa di Pina Dalpozzo in via Emilia interna 17

Chi se la sentisse può volontariamente assumersi il ruolo di raccoglitore di firme scaricando la petizione in formato pdf (al link
Petizione per Piazza Bernardi a Castel Bolognese) e poi consegnando i moduli compilati ad Agostino o Pina.
Può darne informazione con un messaggio su questa pagina.
Il file va stampato fronte retro oppure basta fare più copie della sola prima pagina.

Una volta terminata la raccolta la petizione sarà consegnata in Comune da Alessia Bruni, Cristina Scardovi e Andrea Soglia

Vi preghiamo di condividere l’informazione sulle vostre bacheche, di passare parola coi mezzi più tradizionali e soprattutto di trovare un attimo per andare a firmare. Grazie

Progetto per favorire la riduzione dei rifiuti, il vuoto a rendere e l’economia circolare nel territorio comunale

Ordine del giorno approvato dal Comune di Faenza, 30 maggio 2016

Progetto per favorire la riduzione dei rifiuti, il vuoto a rendere e l’economia circolare nel territorio comunale

Il presente documento è stato redatto su iniziativa delle associazioni CIF Comitato contro gli Inceneritori Faenza; Comitato Acqua Bene Comune Faenza e comprensorio; Comitato ambiente e paesaggio di Castel Bolognese; Comitato Brisighella Bene Comune; Comitato Debito pubblico: decido anch’io; Circolo Legambiente Lamone di Faenza; Ecoistituto Ecologia scienza e società Faenza; Fuori dal Coro; Gruppo Famiglie Rifiuti Zero, Gruppo Acquisto Solidale di Faenza; Gruppo Allattando a Faenza; Referente Rete rifiuti zero Emilia Romagna; Sì rinnovabili No nucleare e viene sottoposto al Consiglio Comunale di Faenza su proposta della Conferenza dei Capigruppo e della Commissione III “Ambiente ed Assetto del Territorio”.
Considerato che

  • In base all’ultimo Report sulla gestione dei rifiuti in Emilia-Romagna nel 2014 a Faenza sono stati prodotti in media 724 kg di rifiuti pro-capite all’anno, di cui 344 kg di rifiuti indifferenziati;
  • nella spesa quotidiana c’è uno spreco eccessivo di materiali da imballaggio, si calcola che ogni anno in Italia vengano prodotti circa 11 milioni di tonnellate di imballaggi;
  • gli imballaggi nell’atto di produzione e smaltimento consumano grandi quantità di materie prime: ad esempio per produrre 1 kg di plastica ad esempio si consumano 4 litri di petrolio e 400 litri di acqua; per produrre 1 kg di carta vergine si consumano 3 kg di risorse vegetali, 9 kg di collanti e resine, 268 litri di acqua e energia equivalente a 0,7 litri di petrolio;
  • sulla base delle analisi merceologiche condotte dalla Regione Emilia-Romagna nel 2014 in media l’8% del rifiuto urbano indifferenziato è rappresentato da pannolini e altri ausili assorbenti usa e getta;

Tenuto conto che

  • nella Regione Emilia Romagna la plastica viene differenziata solo al 40% e nemmeno la metà (47%) di quella differenziata viene riciclata, quindi complessivamente solo il 19% della plastica buttata viene riciclata (dati Arpae, Atersir, Conai);
  • il restante 81% viene avviato a incenerimento o a smaltimento in discarica con notevoli ripercussioni ambientali e sulla qualità dell’aria che respiriamo;
  • lo stesso riciclo impegna risorse energetiche e non tutti i materiali possono riciclarsi infinite volte;
  • lo smaltimento dei rifiuti impegna ingenti risorse economiche che vengono sottratte a tutta la comunità.

Riconosciuto che

  • la prevenzione dei rifiuti, come bere acqua di rubinetto, portarsi il contenitore e la sporta da casa, comprare alla spina, usare pannolini lavabili, fare vuoto a rendere, sono semplici azioni virtuose che vanno sostenute, promosse e incentivate da ogni amministrazione. All’estero (Olanda, Germania…) si praticano già da decenni. Anche in Italia molti Comuni Virtuosi sostengono progetti di questo tipo, seguendo la strategia Rifiuti Zero;
  • la Legge Regionale 16/2015 impegna tutti i comuni a raggiungere almeno il 73% di RD nel 2020, e il 20-25% di riduzione a monte dei rifiuti urbani e una produzione pro-capite massima di 150 kg di rifiuti non inviati a riciclaggio;
  • la medesima Legge Regionale 16/2015 prevede un fondo di incentivazione alla trasformazione del servizio e alla riduzione dei rifiuti con una linea specifica di finanziamento ai progetti comunali di riduzione della produzione di rifiuti;
  • a Faenza, secondo il Piano d’ambito per la gestione dei rifiuti urbani, si è finalmente scelto di puntare sul porta a porta misto che, dopo la fase di avvio, troverà ulteriori miglioramenti a partire dalla tariffazione puntuale;
  • anche il collegato ambientale art.219 bis approvato in Parlamento nel dicembre 2015 e in attesa di decreto attuativo, prevede incentivi alla sperimentazione del vuoto a rendere con cauzione per birra e acqua minerale.

Visto che nel nostro territorio negli ultimi anni:

  • i gestori hanno chiuso tutti i distributori di latte crudo alla spina che erano presenti in città;
  • i piccoli produttori di miele, latte, conserve o succhi che facevano vuoto a rendere non praticano più questa azione e sono tornati all’usa e getta. I produttori lamentano che non c’è chiarezza sulle regole igienico sanitarie e sulle procedure Haccp da seguire. Il problema è anche economico: i piccoli produttori non possono permettersi grandi e costose autoclavi e non sanno se ci sono mezzi alternativi;
  • nei mercati del contadino e in alcuni negozi si continuano a distribuire shopper in plastica non trasparente in violazione della Legge 116/2014;
  • nonostante l’eccellente qualità dell’acqua faentina, in molte mense lavorative, aziendali e commerciali si utilizza acqua in bottigliette da 1/2 litro; in tutte le scuole faentine ci sono distributori di bottigliette di acqua e bibite zuccherate, totalmente in contrapposizione con l’educazione ambientale e alla salute che si vuole dare ai bambini e ai ragazzi;
  • la maggior parte dei bar e dei ristoranti non somministra acqua di rubinetto e utilizza bustine monodose di zucchero. L’Unione dei consumatori ha calcolato uno spreco annuale (in Italia) di 7000 tonnellate di zucchero buttato oltre alla carta;
  • la carta nella pubblica amministrazione e nelle scuole è il più delle volte vergine e non riciclata e non proveniente da foreste gestite in maniera responsabile.

Si chiede al Comune di Faenza di:

  • creare un tavolo di confronto permanente sui temi della gestione consapevole dei rifiuti che coinvolga l’Amministrazione comunale, le associazioni ambientaliste, le associazioni di categoria, l’Ausl, le autorità competenti, i rappresentanti di mercati diretti, piccoli produttori e commercianti;
    promuovere, sostenere e se possibile incentivare tutti quei produttori e quelle attività che fanno vuoto a rendere con cauzione, che vendono prodotti sfusi, alla spina o senza imballaggi;

  • chiarire, con tutti gli stakeholder interessati, quali sono le procedure e le norme igienico sanitarie da seguire per fare il vuoto a rendere del vetro, per i vari alimenti (birra, latte, marmellata, miele…) e quali macchinari sono adatti a sterilizzare i vuoti. Il tutto calato nella realtà della piccola distribuzione locale, che non può permettersi grandi e costosi macchinari;
    coinvolgere rappresentanti della GDO (grande distribuzione) per promuovere progetti di riduzione degli imballaggi, anche nei supermercati;

  • sensibilizzare con campagne informative i cittadini a portarsi le sporte da casa, anche quelle necessarie all’ortofrutta, evitando così lo spreco di nuovi shopper in nylon usa e getta. I mercati diretti e i supermercati potrebbero far pagare 0,20 cent gli shopper per l’ortofrutta, incentivando così i clienti a portarsi da casa tutte le sportine necessarie, secondo il progetto Porta la Sporta http://www.portalasporta.it;
    sensibilizzare i cittadini a portarsi il contenitore (pulito e richiudibile) da casa, laddove si vendono prodotti sfusi da bancone come in macelleria, in gastronomia, in pescheria, in gelateria, ecc;

  • controllare maggiormente i mercati diretti ortofrutticoli e i negozi affinché non vengano più distribuiti shopper in plastica non trasparente vietati dalla Legge 116/2014;
  • sensibilizzare i bar, gli alberghi, i Bed & breakfast e altri punti di consumo a sostituire le bustine monodose di zucchero, miele e marmellata, con dosatori. (Sono infatti vietate unicamente le zuccheriere apribili, mentre i dosatori si possono usare, come chiarito nella risoluzione del Ministero delle Attività Produttive n. 769422 del 28 maggio 2004);
  • promuovere, sostenere e, se possibile, incentivare le attività (bar, mense, ristoranti, ecc.) che utilizzano e propongono acqua dal rubinetto (o tramite impianti di microfiltraggio) ai propri clienti;
  • promuovere, sostenere e se possibile incentivare le scuole che decidono di non rinnovare gli appalti per le macchinette distributrici di acqua e bibite in bottiglia, invitando tutti a bere acqua dal rubinetto e portarsi borracce da casa. Sostenere le scuole che vogliono dotarsi di erogatore e/o impianti di microfiltraggio di acqua potabile;
  • sensibilizzare i cittadini e i negozianti affinché sappiano che ci si può portare il contenitore da casa laddove si vendono prodotti sfusi da bancone come in macelleria, gastronomia, pescheria, gelateria, ecc;
  • patrocinare l’iniziativa Disimballiamoci ideata dalle associazioni scriventi, divulgarla e promuoverla anche tramite le associazioni di categoria;
  • valutare lo stato degli acquisti diretti dell’Amministrazione Comunale, secondo la procedura GPP (Green Public Procurement), per migliorare il mix di prodotti riciclati e con minor impatto ambientale;
  • effettuare e pubblicizzare la raccolta differenziata in tutti i luoghi pubblici;
  • promuovere, sostenere e se possibile incentivare gli organizzatori delle feste (sagre, feste scolastiche, ecc) affinché si dotino di bicchieri e stoviglie lavabili e riutilizzabili o, se questo non è possibile, biodegradabili, redigendo un apposito vademecum scaricabile dal sito del Comune;
  • promuovere, sostenere e se possibile incentivare l’acquisto di pannolini lavabili, ad esempio con buoni sconto spendibili in tutti i negozi del territorio comunale che trattano tali merceologie; favorire l’uso dei pannolini lavabili anche nei nidi comunali coinvolgendo le mamme volontarie del Gaaf (Gruppo Allattando A Faenza) che gestiscono la “pannolinoteca” comunale;
  • sensibilizzare la cittadinanza nei confronti della produzione dei rifiuti dovuti agli assorbenti igienici; informare donne in età fertile delle alternative quali coppette mestruali e assorbenti igienici lavabili; promuovere il loro utilizzo;
  • prendere spunto dalle idee di realtà che da anni stanno già lavorando con ottimi risultati su questi temi anche confrontandosi direttamente con essi e coinvolgendoli in prima persona;
  • promuovere, tramite tutti i mezzi a disposizione dell’amministrazione, anche con la collaborazione di associazioni presenti sul territorio, una dettagliata formazione dei cittadini (anche nelle scuole) sensibilizzando ai benefici etici, culturali, ambientali e sanitari insiti nella riduzione dei rifiuti e della loro gestione quotidiana.

Il presente Ordine del Giorno impegna l’Amministrazione Comunale a predisporre progressivamente i necessari e opportuni atti deliberativi per il raggiungimento di questi obiettivi.

Morire da Pino

2014PinoSolo qualche anno fa a Pino era dedicata una piccola aiuola. Poi nell’aiuola “verde” (si fa per dire) hanno pensato bene di mettere una casetta di distribuzione dell’acqua (cosa non si fa per la natura) e gli attacchi elettrici per il mercato. Risultato: Pino è di troppo. Così è ucciso Pino, nel fiore degli anni. Rimpiangeremo la sua ombra. Il valore di un Pino a Castello è meno del costo che serve per abbatterlo.

Castello era piena di viali alberati. Sono stati fortemente ridotti quelli di viale Roma (il giro delle fossa), Viale Giovanni XXIII, che non crescono perché sono stati volutamente piantati all’interno di “vasi” di cemento, i cipressi di Viale Marconi, Viale Trieste, e altri viali.

Qui sotto il comunicato dei “responsabili”:

COMUNICATO SUL SITO DEL COMUNE DEL 23.03.2016
OGGETTO: Abbattimento albero in piazzale Roma
Si informa la cittadinanza che a causa dei danni provocati dall’apparato radicale agli impianti tecnologici sotterranei e ai manufatti esistenti nell’aiuola di Piazzale Roma, sarà necessario abbattere il pino marittimo presente sul lato nord.